martedì 23 settembre 2014

[Le Gare] - Milano City Trail (La gara che proprio non mi mancherà)

Ingolosito dal noto marchio sportivo (delle cui scarpe io sono un accanito fan) main sponsor della gara, ingannato da quella parolina "trail" che mi evoca piacevoli ricordi di gare mai troppo dure su percorsi bellissimi; decido con grande entusiasmo di iscrivermi a questa gara.

Le premesse sono ottime, grande partecipazione di pubblico, percorso alternativo dentro Milano con corsa in parchi, ippodromo, scalinate... addirittura saliremo fino al terzo anello di San Siro! Insomma una figata, già mi immaginavo a correre all'interno della "Scala del Calcio"... in più il gruppo Libertas Sesto San Giovanni è ben nutrito e per la prima volta io ed il mio caro amico Enrico Bongiolatti correremo una gara con la stessa maglia!

Mi sento di potervi risparmiare i soliti pippotti (iniziati un mese prima della gara) tra me e Bongio per stabilire il tempo finale che ci soddisferà... sostanzialmente concordiamo che 26Km con 500D+ debbano essere finiti in meno di 2 ore e mezza.

Il giorno prima della gara ci facciamo un bel warm up al Parco Nord... optiamo per un'oretta di corsa lenta (dopo aver abbandonato quasi subito l'idea delle ripetute e del fart lek) e ne usciamo devastati. Polpacci rigidi, cosce che bruciano, piedi indolenziti... una forma davvero di Merda. Mi consola solo il fatto che pure il Bongio lamenta una condizione simile... ci consoliamo entrambi bevendo qualche birretta la sera davanti ad un bel piatto di bucatini ai totani.

Alle 6:30 del mattino, come per magia, ogni dolore è svanito e mi sento davvero bene. Ok, penso tra me e me, per evitare i soliti dolorini intestinali di fine gara, meglio provare a fare una seduta sul trono di ceramica. Per stimolare ulteriormente decido di fumarmi una sigarettina in balcone a pancia scoperta. Il trucco funziona a metà (anzi, al 15%) ma quando usciamo per incontrarci con gli altri Atleti Libertas mi sento benone...

Il viaggio in metro fino all'arena è davvero piacevole, ho finalmente avuto modo di conoscere alcuni "colleghi" libertas. Belle persone, tutti con l'occhietto vispo dell'endorfinizzato d.o.c., a partire dal Presidentissimo Luciano che non sta fermo un minuto... riesce a dare informazioni a due persone mentre richiama il gruppo all'ordine, scatta una foto e chiacchiera con me. Bhà... mi sa che lui, con la sua esperienza, sa gestire meglio di me il suo intestino...

Prima dell'ultimo in bocca al lupo col grande Enry... ho una piacevole sorpresa. Mi sento battere sulla spalla, mi giro... "Hey, ciaoooo!!! Ma come stai?" Un runner rosso mi saluta con calore... runner rosso... hmmm... "Non ti ricordi? Abbiam corso assieme a Chiavenna... sono IL RUNNER ROSSO, quello che hai fatto finta di tirare alla SkyRace!!!" Alla fine scopro che si chiama Fabio, ed è stato un piacere immenso reincontrarlo all'Arena. Succedono anche queste cose a Milano...

Tempo dell'ultimo scatto con l'Enry, e si parte. Alle 9:05 inizia la mia sesta gara ufficiale. Il primo kilometrino fila via liscio... ho giusto il tempo di vedere un runner volare (letteralmente) dopo essere inciampato su un ostacolo ed una ragazza con la caviglia gonfia piangere seduta su una panchina. Bongio è sempre un centinaio di metri davanti ma in questo momento non mi sento di colmare la distanza anche perchè inizio ad avvertire qualche dolorino al basso ventre...

Ma si dai Matte (mi dico intorno al secondo km), tu corri e non pensarci, tanto sai come vanno ste cose... o il dolore passa da solo, o sarà una scoreggina liberatoria a farlo passare. Invece non so per nulla come vanno ste cose, meno voglio pensare al mio intestino e più ci penso. Non penso ad altro.

Quando vengo immortalato in questa foto (intorno al km 3) il disagio è totale. Ad ogni passo, ad ogni impatto delle suole sul pavè avverto una fitta al basso ventre. Ormai è panico "Tieni tutto Matte... tieni duro perchè se ti caghi addosso ti ritiri con disonore" continuo a ripetermi. Vedo un bar, mi immagino entrare, andare alla toilette. Sento la fresca sensazione dei due veli di carta... Ok - decido fermamente - al prossimo entro... e se mi chiedon soldi? Chissene... tanto io sono un runner!

Naturalmente da quel momento per i successivi 4km (praticamente gli unici di tutta la gara), iniziamo a correre in aree poco urbanizzate senza nessun bar in vista. Intorno al Km 10, quando l'arco dell'intertempo è ormai a vista, sono in uno stato pietoso. Corro solo per trovare un posto dove fermarmi. Dopo aver escluso un giardino pensile (mi avrebbero visto tutti), e Casa Milan (mi sarebbe piaciuto provvedere lì al mio bisogno ma era uno spazio troppo aperto); opto per il cortile di una casa proprio a 100 metri dall'arco dell'intertempo. Non spaventatevi... alla fine non era nulla di eclatante, poi sarà il luogo, sarà che le foglie di magnolia non son proprio come i due veli sognati, quando son pronto a ripartire mi sento esattamente come prima di essermi fermato. Mentre cerco il luogo giusto per una seconda sosta inizia la parte più bella del percorso (l'unica parte bella), quella che va dal parco del Portello fino alla Montagnetta.

Io sono al primo dei due picchi di coliche intestinali e quando mi trovo davanti questo purgatorio Dantesco con runner che corrono in salita ed in discesa e le cornamuse (!!!) ad accompagnarci sul percorso, ho la netta sensazione di aver assunto degli allucinogeni più che degli integratori.

Alla Montagnetta, in discesa son pronto a dare forfait definitivo quando mi trovo sulla sinistra due fantastici cessi chimici (che gran persona chi li ha inventati... che gran persona chi li ha piazzati proprio qui). Seconda sosta, esco con i dolori solo parzialmente attenuati ma con un preziosissimo rotolo di carta igienica che terrò con me fino al km 24.

Attraversiamo rapidamente QT8 e, mentre i dolori aumentano inesorabilmente, ho tempo di godermi un'altra scena memorabile. Un runner che chiede ad una sciura affacciata al balcone se per caso poteva lanciargli un po' di zucchero. Son seriamente tentato di chiedere alla sciura se posso utilizzare un momento il suo gabinetto ma desisto e procedo. Si entra all'Ippodromo... bello... mica me lo immaginavo così grande! A metà rettilineo sono allienato. Sotto al "rebattone" del sole in preda al secondo picco di dolori intestinali eppure vedo il luogo che mi dà la forza di accellerare... proprio sulla curva si vede una casetta degli attrezzi coperta su tre lati. Il luogo perfetto per utilizzare la carta-culo sottratta precedentemente. Mi consola (e molto) il fatto che quel luogo era già stato scelto da almeno 4 runners con problemi simili ai miei. Mi sorprende il fatto che, lasciata la casetta, i dolori sono finalmente cessati. Ora inizia la mia gara. Peccato che da qui in avanti il percorso è indecente. Tutto su afalto a driblare macchine e persone. Ci fan pure saltare S. Siro, ovvero l'unico tratto d'asfalto che avrei voluto correre, per problemi di sicurezza. Bhà...

Al ristoro del Km 20 sto ancora molto bene e mentre trangugio dei sali dò uno sguardo ai tempi. 59'57" i primi (dolorosissimi) 10Km, 51'49" i secondi 10. Molto bene penso, se continuo di questo passo centrerò di sicuro l'obiettivo di stare sotto le 2h30'. Al km 22 vedo chi non avrei voluto vedere. Il Bongio. Cribbio è davanti a me di un centinaio di metri e non sta correndo ma sciabattando trascinandosi. Lo raggiungo e decido che a prescindere, se non scoppia, voglio assolutamente finire la gara dietro a lui. Lo tocco e lo saluto con piacere. Figo! Gli ho fatto da effetto glucosio! Il vedermi e lo scambiare due chiacchiere gli ha ridato nuovo vigore. Ora va meglio di me, e corriamo un paio di km ad elastico. Al Km 24 passiamo nei pressi dell'Arena... vai che ormai manca poco... solo un paio di km e tutto sarà finito, ancora una decina di minuti poi potrò finalmente fermarmi e mangiare un bel piatto di pasta!

Km 25... ma perchè non torniamo verso l'arena? Ho la sensazione che un km non basterà ad arrivare al traguardo...
Km 26... mi vien da piangere perchè non so più cosa aspettarmi... son circondato da persone che corrono zoppicando, ansimano, si lamentano... bhè dai... non son l'unico a star male, anzi c'è pure chi sta peggio di me.

Km 27... il mio gps finalmente segnala che ci stiamo avvicinando al traguardo, se non mi piazzano un'altra deviazione entro un kilometrino sarò arrivato. Accellero e corro ad un ritmo accettabile (5'39" contro i 6'23" del km precedente.

All'interno del Sempione ho ancora forze per accellerare. Davanti a me vedo la coppia di runner bordeaux. Sono bellissimi, un lui ed una lei con dei fisici pazzeschi che per tutto il percorso ho continuato a superare prima di perderli definitivamente alla mia terza sosta. Giungo al traguardo dopo 28Km di gara in 2:37:45, un minutino dopo il caro Bongio. Sono molto soddisfatto del mio risultato, son riuscito a resistere nel momento del dolore e ad esprimermi su buoni livelli (5'04" di media dopo la sosta all'Ippodromo fino al km 25) quando il dolore è cessato... ma le sorprese non sono finite...

1 - Al traguardo c'è la mia compagna ad attendermi. Ed è una sorpresa perchè a lei (giustamente) non frega nulla delle mie mattanze da runner (beata lei che è già atleta senza bisogno di spaccarsi di ripetute), indi non mi sarei mai aspettato di trovarla lì. Grazie Eli... anche se non hai voluto darmi il bacio appena arrivato :D

2 - Al traguardo non c'è segno di ristoro per gli atleti... ok, ok, 2 merendine 4 mele e 2 integratori c'erano... ma i solidi? Ma cazzo... nemmeno un paninello col salame? Assurdi... mele e banane come solidi, ma al mio arrivo le banane eran finite da un pezzo. Davvero... già è assurdo definire trail una gara in cui l'85% del percorso non è trail... ma se a ciò aggiungi l'assenza di un pasto (anche misero... ma un pasto!) per gli atleti, allora sfioriamo di trascendere nel ridicolo.

3 - Il ridicolo non si sfiora... ma si tocca proprio, sprofondando nel pacchiano quando, ad un certo punto, lo speacker inizia a pagar marchette a Expo, Regione, Sanità ed enti vari. L'ultima roba di cui avevo (avevamo) bisogno dopo aver corso 28Km (ma non erano 26???) è sentirmi dire che viviamo nella migliore regione con la migliore sanità d'Italia e, quindi, del mondo. Rimpiango di aver buttato via la carta-culo al km 24.

4 - Da dietro vedo il runner rosso... Grande Fabio, vado a salutarlo e a complimentarmi... non avevo dubbi che sarebbe finito prima di me. Lo invito per la ri rivincita al Valtellina Wine Trail. Se ce la fai vieni perchè quello è un vero trail e, soprattutto, alla fine mangi per davvero...

Doppia birra con il Bongio e poi si torna a Sesto. Alla fine anche questa gara mi ha fatto crescere... alla fine anche questa gara è finita.

Un ringraziamento particolare al Turkish Kebab AyaSofja di Sesto Rondò, per l'ottimo ristoro post gara... in culo a Milano ed i suoi finti Trail su asfalto!