giovedì 22 maggio 2014

[FootJob] - E' tutta una questione di piedi

Innauguro una nuova rubrica fissa de Il Falco delle Orobie e lo faccio in grande stile... Foot Job, per i non anglofoni, significa Lavoro di Piedi. I più smaliziati lettori potranno strizzare l'occhio a questo titolo; i più curiosi potranno andare a cercare su Wikipedia cosa è esattamente un FootJob; i più pudici... probabilmente da oggi saranno ex lettori. Ma non importa... quello che conta davvero è che i piedi (propaggine ultima delle gambe) sono il sensibilissimo motore che spinge il nostro essere runner, alimentato "a testa" perchè, sacrosanta verità,

"E' la testa che muove le gambe"

Dopo queste doverose premesse non posso esimermi dal dedicare a loro, grandi protagonisti delle nostre corse, questa rubrica fissa. Dalla scelta delle scarpe alle varie disavventure subìte, concederemo ai piedi l'ampio spazio che meritano.

***
C'è poco da dire... all'inizio è solo una questione di fortuna. La gente inizia a correre per i più svariati motivi; che sia per dimagrire (ahi ahi ahi ahi!!!), che sia perchè è uno sport molto economico, che sia per conoscere nuove persone o per qualsiasi altro motivo, difficilmente uno si prenderà la briga di fare una visita dal podologo per capire quali sono le scarpe più adatte a lui. Il ragionamento (errato) è: "Ho appena iniziato a correre quindi qualsiasi scarpa da corsa va bene" Si... meglio un paio di scarpe da corsa qualsiasi che un mocassino o una scarpa da basket... però non tutte sono uguali e, soprattutto, tutti i piedi sono diversi.

Il primo paio di scarpe è un po' così... a molti va bene ad altri meno bene... però, visto che le prime settimane in cui uno corre si portano appresso dolori sostanzialmente ovunque, nessuno ha la tendenza ad imputare il dolore ad una scarpa scelta in modo errato. Col passare del tempo e provando scarpe diverse, si prende pian piano consapevolezza del proprio stile di corsa e di cosa i propri piedi necessitano per stare a proprio agio.

Prima però di arrivare alla piena consapevolezza il rischio di farsi male è alto e, come dicevo prima, entra in gioco la fortuna. Io son stato parecchio fortunato... le prime scarpe acquistate (Nike Air Pegasus +29) in super offerta da Decathlon, erano praticamente perfette per i miei piedi e per il mio peso (103Kg). Erano scarpe molto comode, leggere, ammortizzate e con il supporto all'arco plantare. Dal secondo paio acquistato (Salomon XR Shift) fu amore vero. Il mio peso iniziava a calare, ero intorno agli 88Kg, e più mi alleggerivo più sentivo la necessità di avere una scarpa più stabile e meno ammortizzata. Con Salomon (Serie XR, serie XA e SpeedCross) ho trovato la perfezione. Tutto ciò in maniera decisamente casuale... quindi fortuita. Perchè se non avessi trovato le XR Shift del mio numero (49 e 1/3 !!!) ad un prezzo stracciato (pagate 30Euro quando il prezzo pieno era ai tempi 120Euro) probabilmente non mi sarebbe mai venuto in mente di provare delle Salomon.

Al mio grande amico, il runner Bongiolatti, andò decisamente peggio... Dopo qualche tempo decide di acquistare una bella scarpa da trail La Sportiva. Son davvero belle... solide, stabili, dure come il cemento (come piace a me) e con un grip invidiabile. Lui le porta e sembrano comode ma durante La vacanza trail a Malta, dopo 3 giorni di utilizzo intensivo, inizia a provare dei dolori all'altezza della tibia. Inizialmente imputati al tropo kilometraggio, dopo qualche settimana Enry quasi non riusciva più a camminare dal dolore. Visita specialistica con esito sorprendente... peristatite tibiale (infiammazione della guaina che ricopre l'osso della tibia) dovuta principalmente all'utilizzo di una scarpa errata... in pratica per i piedi del Bongio sarebbe servita una scarpa con differenziale tra tacco e punta (motion control), ammortizzate e con leggero sostegno all'arco plantare. Esattamente l'opposto delle belle La Sportiva. Per fortuna, a distanza di 1 mese dalla diagnosi, il caro Bongio sta tornando all'attività fisica...

Ma che fare quindi? Incorciare le dita e sperare che tutto vada bene? In un certo senso si... però ci sono alcuni strumenti utili a veicolare la fortuna. Uno di questi è il Wet Test.

Realizzarlo è semplicissimo. Mettete un foglio di giornale a terra, bagnatevi la pianta del piede con dell'acqua, guardate la forma della vostra orma e confrontatela con l'immagine qui sotto:

Questo schema non va preso in maniera dogmatica... però dà già una buona base per capire il tipo di scarpa da acquistare. In pratica... chi ha un arco alto tenderà a supinare, ovvero a mandare i piedi verso l'interno in fase di spinta, e per "correggere" questo tipo di movimento, è consigliabile utilizzare scarpe ammortizzate. Naturalmente solo una visita specialistica da un podologo con esami specifici potrà darvi l'esatta risposta alla domanda "Quale è la scarpa migliore per me?", però vi evitere errori di sfiga come quello del runner Bongiolatti... piede piatto, iperpronatore e compera scarpe stabili (rigide), piatte (senza differenziale tra tacco e punta) e addirittura senza supporto all'arco plantare. 
 
Questa del wet test è una scoperta decisamente nuova per quanto mi riguarda. Dopo essere tornati da Malta, un po' spaventato dall'esito della visita fatta da Bongio, ho iniziato a documentarmi sul tipo di scarpa adatta in funzione del tipo di appoggio plantare... 
 
 
Nulla da dire... son stato davvero molto fortunato. Ho un arco Normale con una leggera tendenza alla supinazione... le scarpe perfette per me sono rigide, stabili e con buon supporto all'arco plantare. Le Salomon XR Shift (tutta la serie XR) rispecchia esattamente queste caratteristiche.


Nessun commento:

Posta un commento